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  • Immagine del redattoreDonatella Bollani

Smart living: città dove la tecnologia è al servizio delle persone e dei loro bisogni

Aggiornamento: 28 ott 2022

Città intelligenti e che rispondano alla crescente richiesta abitativa e di servizi che cambia forma, con l’ausilio della tecnologia. L’unione Europea ha definito le Smart City in sei punti fondanti e al primo posto ci sono i cittadini, che vanno coinvolti e resi partecipi mediante un processo decisionale dal basso verso l’alto e con azioni di politica partecipativa. Niente di nuovo ma l’inedito mix con l’ingrediente digitale darà risultati inaspettati.

Ho chiesto a Domenico Di Canosa, presidente di Smart Building Alliance, quali sono gli elementi per una transizione digitale in ambito urbano che sia inclusiva, che sappia capitalizzare e leggere i dati che supporteranno le scelte in merito agli investimenti sulle città e i servizi alle persone. Una ricerca di Intel ci dice che sostenibilità ambientale, sicurezza, efficienza energetica e mobilità intelligente sono i fattori portanti per la definizione delle città del futuro con il 68% del campione degli intervistati che ritiene che la propria città di riferimento sarà notevolmente più smart fra dieci anni. Non solo un desiderata. Sono molte le sperimentazioni in atto: in Italia, tra le più note, Chorus Life a Bergamo e Up Town a Milano.





L’intervista in apertura di puntata, con Domenico Di Canosa, presidente di Smart Building Alliance, riporta l’attenzione sugli obiettivi di una transizione digitale inclusiva, che sappia capitalizzare e leggere i dati che supporteranno le scelte in merito agli investimenti sulle città e i servizi che saranno sviluppati. Se ne parlerà il prossimo 28 ottobre in Assimpredil Ance a Milano.


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Cosa è una smart city? Ce lo dice l’Unione Europea



La definizione di smart city parte quindi dalla digital transformation e dall’utilizzo della tecnologia IoT – Internet of Things nelle diverse sfere della Pubblica Amministrazione: trasporti pubblici e mobilità; gestione e distribuzione dell’energia; illuminazione pubblica; sicurezza urbana; gestione e monitoraggio ambientale; gestione dei rifiuti; manutenzione e ottimizzazione degli edifici pubblici come scuole, ospedali, musei ecc.; sistemi di comunicazione e informazione e altri servizi di pubblica utilità.

Riferito alla città, il significato di smart è però molto ampio. Smart city fa riferimento sì a una città intelligente, ma soprattutto a una città sostenibile, efficiente e innovativa, una città in grado di garantire un’elevata qualità di vita ai suoi cittadini grazie all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro.


Come dichiarato dall’Unione Europea, quando si parla di Smart Cities bisogna includere 6 dimensioni che ne rappresentino le caratteristiche fondanti:

  1. Smart People – le persone (i cittadini) vanno coinvolti e resi partecipi. Si parla di processo decisionale bottom up (dal basso all’alto) e di politica partecipativa.

  2. Smart Governance – l’amministrazione deve dare centralità al capitale umano, alle risorse ambientali, alle relazioni e ai beni della comunità;

  3. Smart Economy – l’economia e il commercio urbano devono essere rivolti all’aumento della produttività e dell’occupazione all’interno della città attraverso l’innovazione tecnologica. Un’economia basata sulla partecipazione e sulla collaborazione e che punta su ricerca e innovazione;

  4. Smart Living – il livello di comfort e benessere che deve essere garantito ai cittadini legato ad aspetti come la salute, l’educazione, la sicurezza, la cultura ecc. sono anch’essi di prioritaria importanza;

  5. Smart Mobility – le soluzioni di mobilità intelligente, dall’e-mobility alla sharing mobility ad altre forme di mobility management, devono guardare a come diminuire i costi, diminuire l’impatto ambientale e ottimizzare il risparmio energetico;

  6. Smart Environment – sviluppo sostenibile, basso impatto ambientale ed efficienza energetica sono aspetti prioritari della città del futuro (comunità energetiche).

Dati


Intel, in Italia la città piace smart

In base a una ricerca, molti andrebbero a vivere in una Smart City della propria regione, con Milano, Bologna e Padova sul podio delle città percepite come più intelligenti, anche se c’è ancora strada da fare.


Uno studio commissionato da Intel rivela che il concetto di Smart City è familiare a circa metà degli italiani, soprattutto tra i più giovani e le fasce socioeconomiche e culturali medio-alte, ma rimane piuttosto oscuro all’altra metà. Pensando alle Smart City, l’idea è immediatamente associata all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale, che in particolare tra i giovani è considerata un elemento fondamentale.

La ricerca “Italiani e Smart City”, condotta da Pepe Research con oltre 2000 persone intervistate, indica che sostenibilità ambientale, sicurezza, efficienza energetica e mobilità intelligente sono i più importanti fattori nella definizione della città del futuro. Tuttavia, il sondaggio ha evidenziato differenze di opinione tra le diverse fasce d’età: i cittadini più maturi danno maggiore peso alla sicurezza rispetto ad altri temi, mentre i più giovani, la cosiddetta generazione Z dimostra maggiore attenzione (superiore del 10% rispetto alla media) all’ambiente. La mobilità intelligente è importante per coloro che vivono in una grande città e vivono problemi di traffico su base quotidiana.

La stragrande maggioranza degli italiani (l’87%) sarebbe disposta a trasferire le proprie attività – studio, lavoro, servizi, etc. – in una Smart City, se questa fosse a mezz’ora di distanza dalla loro località di residenza. Il 57% del campione ha indicato che sarebbe disposta a spostarsi quotidianamente verso una Smart City se questa fosse a un’ora di distanza; il 29% sarebbe anche disponibile a una trasferta di due ore per accedere a uno stile di vita più “smart”.


Le città italiane mostrano di dovere ancora compiere passi fondamentali nel loro percorso “smart”: alla richiesta di valutare il livello di “smartness” della propria città di riferimento, il campione ha dato una valutazione media di 5 su 10. Solo il 13% dei cittadini ritiene di vivere già in una città “molto smart”: in cima alla classifica c’è Milano con una valutazione media di 6,2/10, seguita a brevissima distanza da Bologna e Padova con 6/10, mentre Firenze è appena sotto al podio e Roma si piazza al decimo posto, preceduta da altre città come Napoli, Genova e Catania. In generale è maggiore la percentuale di cittadini che vorrebbe lasciare la propria città (37%) rispetto a chi intende trasferirvisi (27%). Guardando al futuro, gli italiani sono ottimisti sul futuro delle Smart City, con il 68% del campione che ritiene che la propria città di riferimento sarà notevolmente più smart fra 10 anni.


Opinion Leader


WEF- World Economic Forum e I 4 Report per definire una strategia sistemica


Per guardare al futuro e rendere le città resilienti serve un approccio sistematico, non bastano più gli interventi puntuali. E’ quanto emerso dal complesso progetto portato avanti dal World Economic Forum e che ha permesso di sviluppare 4 report indispensabili per i Governi per costruire città più eque, inclusive, resilienti e tecnologicamente avanzate.

A guidare i lavori è il Global Future Council on Cities of Tomorrow grazie al supporto dei 45 esperti di settore provenienti da tutto il mondo. Lo stesso team che durante il periodo della pandemia ha aiutato le città a gestire le difficoltà migliorando il futuro dei cittadini.

I quattro report (sui modelli di finanziamento delle città, l’adozione della tecnologia, l’inclusione urbana e la preparazione al cambiamento climatico) sono immaginati come una guida di riferimento per i leader delle città. Un kit di strumenti e casi studio da seguire per adottare strategie vincenti ed utilizzare modelli finanziari equi e inclusivi.

“Le città sono in prima linea nella mitigazione del clima e nell’adattamento. Sono anche sotto pressione per arrivare a migliorare il tenore di vita dei residenti e aumentare la coesione della comunità mentre progrediscono verso lo sviluppo sostenibile”, ha affermato Alice Charles, Lead, Urban Transformation, World Economic Forum. “Per soddisfare queste elevate aspettative, le città devono sviluppare strategie utilizzando una prospettiva sistemica per fornire infrastrutture urbane a zero emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici. Il Global Future Council on Cities ha svolto un lavoro straordinario con questi rapporti per dare alle città gli strumenti di cui hanno bisogno. Adesso.”


Case History


A Bergamo il modello CHORUS LIFE

Costim, holding industriale controllata da Polifin della famiglia Bosatelli e partecipata dal partner industriale Unifin di Francesco Percassi – è stata premiata oggi, nel corso della trentesima edizione del Forum di Scenari Immobiliari, in programma a Santa Margherita Ligure, nella sezione “Progetto d’eccellenza nel Real Estate 2022” per il progetto Chorus Life Bergamo.


La “città del futuro”, disegnata da Joseph di Pasquale - JDP Architects, è stata digitalizzata nell’ottica dell’user experience: hotel, residence, area food & beverage, area wellness, verde pubblico attrezzato, aree multifunzionali, un’arena da 6.500 posti e parcheggi sotterranei dedicati per un intervento che ha recuperato 70.000 metri quadrati di territorio dismesso, sono stati integrati attraverso un’innovativa piattaforma digitale.


Da Smart City a Well-being City

Creato da EuroMilano, UpTown è un quartiere che punta tutto sulla sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, la tecnologia, la domotica nelle residenze e l'offerta di numerosi servizi condominiali e di comunità.

Suddiviso in South, East e Feel UpTown, il progetto definitivo conta oltre 2.500 nuovi alloggi all'interno di moderni edifici che includono aree per il co-working, il wellness e per i bambini, palestre, lavanderia, car sharing condominiale con auto elettriche e una App dedicata, fino ad arrivare alla piscina e al cinema privato.

Un grande progetto che si concluderà nel 2028 e che si fonda sul concetto di quartiere mixed use in grado di rispondere pienamente alle nuove esigenze dell’abitare contemporaneo. UpTown infatti vedrà nascere esercizi commerciali e servizi alla persona, a pochi passi sia da UpTown Mall, il grande shopping center che coprirà un'area di 65mila metri quadrati sia dall'Istituto Scolastico che potrà ospitare fino a 920 alunni. Il tutto immerso in un parco pubblico di 30 ettari e dieci chilometri di piste ciclopedonali, su cui si affacciano anche interventi di edilizia residenziale convenzionata e Social Housing che fanno parte dell'area di Cascina Merlata.


UpTown e Open Fiber insieme per il primo smart district italiano

https://www.euromilano.net/news/uptown-e-open-fiber-insieme-per-il-primo-smart-district-italiano/


UpTown, il primo smart district italiano che si evolve grazie alla collaborazione tra EuroMilano e Open Fiber SpA.

Ad UpTown tutti gli edifici e gli appartamenti nascono già connessi grazie alla collaborazione con Open Fiber che ha cablato l’intero quartiere fin dalla sua nascita garantendo un’estrema facilità di accesso ai servizi digitali innovativi tramite gli operatori partner.


La sperimentazione di Yape per le consegne mediante Robot consente il trasporto, in guida autonoma e in maniera adattiva nello spazio, di alimenti e altri prodotti fino a un peso di dieci chilogrammi.

Grazie alla rete 5G il robot può aumentare la percezione dell’ambiente circostante. Attraverso un sistema di sensoristica integrato, può inoltre inviare e ricevere informazioni in tempo reale ed essere rintracciabile in ogni momento. Una volta arrivato a destinazione, consente l’apertura del vano contenitore attraverso la scansione di un codice QR.


Smart city nel mondo


Telosa: una città nel deserto

Il nostro percorso alla scoperta delle smart city in costruzione parte dagli Stati Uniti, precisamente in un’area desertica tra Utah, Arizona e Nevada. Entro il 2030, il progetto di Telosa dovrebbe essere inaugurato.


La smart city è un progetto voluto dal miliardario MarcLore, imprenditore che tra le varie attività ha fondato la piattaforma ecommerce Jet.com (poi acquistata da Walmart nel 2016 per 3 miliardi di dollari). Secondo il suo punto di vista in cantiere non c’è soltanto una nuova città, ma un nuovo modello di società.

Per Telosa hanno anche ideato una nuova filosofia di governo, l’equitism. Ovviamente in città ci saranno auto elettriche, droni e molto verde. I palazzi si presenteranno come boschi verticali e i pannelli fotovoltaici ricopriranno i tetti. Ci saranno 36 distretti con un modello per ciascuno di città a 15 minuti, a significare che tutto quel che serve dovrebbe essere a un quarto d’ora massimo da casa. I primi 50mila residenti sono attesi entro fine decennio, ma la popolazione complessiva di Telosa dovrebbe arrivare a 5 milioni di persone.


Woven City: la città di Toyota in Giappone progettata da BIG

Annunciata al CES di Las Vegas nel 2020, Woven City sorgerà ai piedi del monte Fuji, in Giappone. Lo scorso anno è stata posata la prima pietra. Le intenzioni sono di renderla una città laboratorio, decisamente più piccola rispetto a Telosa. Lo spazio è previsto per 2mila residenti; il piccolo centro diventerà il luogo dove testare le tecnologie di Toyota, sia negli spazi urbani, sia negli ambienti domestici.


The Line: la città di 170 Km in Arabia Saudita

Decisamente più bizzarra è The Line, progetto voluto dal principe saudita Mohammed bin Salman. Nell’homepage del progetto svetta un video di lancio sulla città, a descrivere questa smart linear city.

The Line, sarà una città-edificio lunga 170 km e larga solo 200 metri e completamente pedonale: funzionerà interamente con energia rinnovabile, senza strade, automobili o emissioni.


In Thailandia una smart city “accanto” a Bangkok

Il governo thailandese ha deciso di costruire una nuova smart city con un cronoprogramma ambizioso. Entro il 2030 anche la Thailandia dovrebbe avere una città che, in questo caso, fungerà da hub tecnologico. Come si legge su Bloomberg, gli investimenti per sostenere il progetto stanno arrivando da varie compagini industriali, dall’automotive fino all’healthcare e alle società di logistica.

Il piano generale per costruire la città nel sottodistretto di Huai Yai della provincia di Chonburi, a circa 160 chilometri (99 miglia) a sud-est di Bangkok, è stato approvato lo scorso mese di luglio da una giuria presieduta dal primo ministro Prayuth Chan-Ocha.


Smart city e crisi climatica a Giacarta

Quando si parla di smart city non si può però trascurare un elemento che spesso costringe alla decisione di costruire una nuova città: la crisi climatica. Dalle inondazioni alla siccità, sta lentamente cambiando la geografia degli spazi densamente abitati. A inizio 2022 l’Indonesia ha deciso di cambiare la capitale del paese: non sarà più Giacarta, ma Nusantara, dal momento che la megalopoli è già in parte sommersa dalle acque.


Kalasatama, il borgo smart di Helsinki

Questo insieme di principi è stato impiegato, ad esempio, per realizzare l’esperimento di totale riconversione di Kalasatama, ex-sobborgo industriale a nord-est di Helsinki che punta a ospitare, entro il 2035, 25mila abitanti e 10mila lavoratori del terziario avanzato, in un milione di metri quadri di abitazioni e quasi 400mila metri quadri di uffici.


Per la realizzazione del quartiere, i 600 milioni di euro di investimenti diretti della Città di Helsinki hanno fatto da volano per 5 miliardi di euro di investimenti privati.

Il programma Smart Kalasatama gestisce un’ambiziosa piattaforma di innovazione che consentirà la realizzazione di decine di infrastrutture e vari progetti innovativi. Il nuovo quartiere smart ospita sperimentazioni agili, dove principalmente le start-up sviluppano, insieme ai residenti, i loro prototipi di soluzioni intelligenti. Vengono, ad esempio, messi alla prova diversi progetti relativi alla gestione intelligente dei rifiuti, alle minigrid intelligenti per la gestione dell’energia e alla Mobility as a Service (MaaS).


The Ellinikon ad Atene, una città-parco sul mare

Lamda Development ha annunciato l’avvio della prima fase del progetto da 8 miliardi di euroThe Ellinikon”, la prima smart city d’Europa che sorgerà ad Atene: la realizzazione di The Ellinikon Experience Centre, un avveniristico centro visitatori che rivelerà i dettagli di questo ambizioso progetto di rigenerazione urbana.


The Ellinikon Experience Centre si svilupperà su una superficie di 4.800 metri quadrati all’interno di un hangar dell’ex aeroporto di Ellinikon, proclamato Monumento Moderno dal Ministero greco della cultura.

Su una superficie di 6 milioni di metri quadrati, The Ellinikon offrirà oltre 10.000 nuove soluzioni abitative, The Ellinikon Park – il più grande parco costiero d’Europa – oltre a una rete di 50 chilometri di piste ciclabili e pedonali, 3 aree esclusive per lo shopping tra le più grandi d’Europa, una marina con 400 ormeggi, 3 hotel e un casino e molto altro ancora.

Il progetto vede la partecipazione di firme note a livello internazionale come lo studio Foster+Partners, che progetterà la Riviera Towere l’architetto giapponese Kengo Kuma che firmerà la Riviera Galleria, il primo polo di negozi e ristoranti open-air di Atene.


Continuate a seguirmi, continuerò a parlare dell’intelligenza degli spazi che viviamo e delle nostre città. Potrete seguire il mio podcast e trovare i Summary delle singole puntate al blog labollani.it


A presto da #LaBollani

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