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Immagine del redattoreDonatella Bollani

Outdoor: bisogno di verde ma progettato e gestito

Ospite della puntata Graziella Zaini, dottore agronomo e direttore della rivista Acer della casa editrice Il Verde Editoriale che ci parla di verde pubblico e di come siano cambiate le strategie per la sua progettazione e gestione. Una voglia persistente di stare all’aperto, immersi nella natura, che sta cambiando anche le scelte degli italiani che prediligono il turismo all´aria aperta. Una tendenza, che secondo quanto emerso dallo studio commissionato a Istituto Piepoli da Enit – l’Agenzia Nazionale del Turismo – e Human Company, è al centro del viaggio anche per le festività di novembre e dicembre. Inaugurata di recente una nuova Aula Didattica Outdoor realizzata nel cortile della scuola “G. Bombonati”, con i fondi del “Programma Sicurezza Scuole” destinati alla sistemazione di giardini e cortili scolastici del Comune di Ferrara, al fine di realizzare attività didattiche in spazi sicuri e di supporto ad una didattica incisiva e coinvolgente.




La persistente voglia di essere immersi in ambienti dove la vegetazione definisce il paesaggio sta diventando una dominante anche delle città. Si torna a parlare di verde urbano, e pubblico, che negli ultimi anni ha visto evolvere una strategia progettuale molto diversa da quella del passato. Ce lo racconta Graziella Zaini, direttore della rivista ACER, nell’intervista di apertura.

Dal 22 al 24 febbraio del prossimo anno, alla fiera myplant & garden a Rho-Milano sarà possibile vedere le soluzioni pensate per gli spazi urbani e i servizi collegati alla gestione del verde.


Trend


I cinque trend che stanno ridisegnando il turismo outdoor

Se ne parla nella rivista We:ll diretta da Laura Verdi. Cambia il modo di intendere la vacanza outdoor e cambia anche il modo di presentarsi delle strutture, non solo quelle che si possono definire più propriamente outdoor come camping e camping village, agriturismi e rifugi. Come si devono porre le strutture rispetto al nuovo fenomeno dell’outdoor? Cosa cerca la nuova clientela che vuole fare vacanze outdoor?

La rivista ha individuato cinque trend che ci aiutano a capire perché il concetto di outdoor ci sta portando a riconsiderare il modo in cui eravamo abituati a passare le vacanze.


Everybody goes outdoor

Una volta vivere vacanze all’insegna dell’outdoor era considerato cheap, difficile, per pochi, ma oggi è diventato qualcosa di cool, facile e per molti.

Oggi è molto più facile vivere e fare esperienze outdoor grazie ai nuovi servizi e alla tecnologia. Pensiamo ai rifugi: una volta per arrivarci bisognava sudare, faticare e una volta arrivati si era accolti da un posto “spartano” con panche di legno e una cucina casereccia. Oggi si arriva ai rifugi con comodità, magari in sella a una e-bike, si trova una jacuzzi con vista sulle cime innevate dove rilassarsi e una prelibata cucina à la carte.

Ciò apre a una nuova domanda, che parte da esigenze diverse rispetto a quella classiche del mondo en plein air.


I servizi fanno la differenza

Nel comparto outdoor, e in particolare nel mondo en plein air, sta accadendo quanto già si è visto nel mondo alberghiero. Sempre più l’evoluzione delle esigenze porta la domanda a richiedere nuovi e più articolati servizi.

Per esempio tutti i device e gli attrezzi a carica elettrica di cui oggi siamo dotati richiedono piazzole con allacci elettrici più potenti (basti pensare alla ricarica di una e-bike). Ma parliamo anche di servizi che permettono all’ospite di vivere esperienze aggiuntive, come per esempio servizi wellness, dalla sauna al bagno turco fino alle attività di yoga e forest bathing. Senza dimenticare una formula di ristorazione curata, oltre gli schemi classici del settore; ma anche dei market che propongano prodotti e vetrine del territorio.


Il benessere è outdoor

Il generale aumento di stress e ansia comporta, di conseguenza, la ricerca di relax, di maggiore tempo per se stessi, di maggiore cura verso il proprio corpo e la propria persona. In una parola: breathing. Respirare, in quanto il controllo del respiro permette di ritrovare equilibrio e allontanare lo stress. Una concezione di wellness diversa, o per meglio dire di wellbeing.

In particolare si ricerca un benessere a contatto con la natura, con gli spazi esterni, con le attività che si possono svolgere all’aperto. Questo benessere, per così dire naturale e a 360 gradi, è un qualcosa che il mondo open air può offrire con più facilità rispetto ad altre formule ricettive, innovando i classici schemi del settore benessere.


Sharing the outdoor

Che ci sia un incremento della domanda per il mondo dell’en plein air, ma anche un’evoluzione della stessa, lo conferma il boom registrato negli ultimi due anni delle piattaforme di sharing economy applicate al turismo all’aria aperta.

Realtà come Yescapa (piattaforma di affitto camper, +21% di utile nel 2020), Goboony (piattaforma di affitto camper, +220% di prenotazioni 2021 su 2020) e Click&Boat (piattaforma di affitto barche, 100 milioni di giro d’affari nel 2021) hanno visto aumentare vertiginosamente i propri movimenti tra il 2019 e il 2021. Questo è indice di una una domanda nuova che si avvicina al mondo en plein air e che per farlo sperimenta nuove formule ma che allo stesso tempo ha bisogno di servizi, attrezzature specifiche, esperienze e strutture ricettive pronte ad accoglierli.


Anche l’hotellerie riprogetta gli spazi outdoor

Una tendenza a cui stiamo assistendo oggi è l’ibridizzazione dei classici format ricettivi a cui eravamo abituati. Detto in altre parole, prendere spunto da altri format per innovare il proprio schema ricettivo. È così che assistiamo non solo alla rapida diffusione di format come il glamping, ma anche di realtà alberghiere che si aprono verso l’esterno.

Questo avviene creando nuovi concept di camere connessi con lo spazio circostante e zone benessere che si fondono con l’area esterna. Assistiamo sempre più spesso all’apertura hotel di lusso le cui camere sono tiny house con saune o idromassaggio.



Dati


L’estate non finisce per il turismo “en plein air”

«Il 56% degli italiani si è concesso una vacanza quest’estate, un quinto di questi sono amanti dell’outdoor, che piace soprattutto per la sua capacità di conferire un senso di libertà, contatto con la natura e varietà di esperienze al periodo di vacanza» ha commentato Roberta Garibaldi, amministratore delegato di Enit, durante l´incontro “Turismo outdoor, un'esperienza sostenibile” nella seconda giornata di Ttg Travel Experience a Rimini.


Continua, dunque, a crescere il turismo all´aria aperta. Un trend che, secondo quanto emerso dallo Studio sul Turismo Outdoor commissionato a Istituto Piepoli da Enit e Human Company, sarà al centro del viaggio anche per le festività di novembre e dicembre. Un terzo degli italiani, infatti, partirà per una vacanza autunnale, ma questa quota cresce significativamente tra i turisti open air che si dimostrano sempre più fedeli al ´prodotto vacanza´ e disposti a pagare in media 300 euro in più rispetto alle altre tipologie di vacanze.


Case history


Alla scuola “G. Bombonati” di Ferrara il taglio del nastro dell’Aula Didattica Outdoor

Mercoledì 19 ottobre, presso la scuola primaria statale “G. Bombonati” dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Ferrara, è stata inaugurata l’Aula Didattica Outdoor realizzata nel cortile della scuola, con i fondi del “Programma Sicurezza Scuole” destinati alla sistemazione di giardini e cortili scolastici del Comune di Ferrara, al fine di realizzare attività didattiche in spazi sicuri ed efficaci a favore di una didattica incisiva e coinvolgente.

Il nido d’infanzia, di nuova concezione, è stato allestito dall’azienda Gam, vincitrice della gara di progettazione e allestimento che ha permesso l’apertura in tempi brevissimi del nuovo servizio educativo che accoglie oggi 61 bambini e dove lavorano 17 insegnanti.

«Il nuovo nido – spiega l’assessore alle Politiche dell’Istruzione – accoglie i bambini della precedente struttura della zona che era oramai desueta e ha implementato la precedente offerta di posti per i bambini nella fascia d’età 0-3, oltreché il numero di educatori. È una struttura moderna, con ampi spazi sia per le attività all’aperto sia per la sperimentazione di nuova didattica all’avanguardia a livello nazionale».

Il nido ha un grande prato davanti e ogni sezione è aperta verso l’esterno in modo da offrire l’opportunità di un continuum fra le attività outdoor e quelle indoor, spazi tematici interni, una mensa diretta, un green lab o aula verde e spazi per psicomotricità, spazi multifunzionali in cui i bambini possono vivere la giornata educativa in un clima sereno e di apprendimento.


Design


Inaugurato “BI.CI. Oasi”, il nuovo showroom outdoor live experience

Di recente è stato inagurato “BI.CI. Oasi”, il nuovo showroom di BI.CI., a Osio Sopra, in provincia di Bergamo.

Oasi è di fatto un outdoor live experience, nei suoi giardini di 3000 metri quadrati, BI.CI. realizzati grazie all’idea di Bruno Cardin, Ceo del brand e dello stilista Alessandro Martorana, Direttore Creativo, in collaborazione con la società Edilfare Piscine. “Siamo presenti da oltre trent’anni nel settore dell’interior design e ci proponiamo come interlocutore unico nella creazione di arredi e soluzioni décor dal tratto lussuoso. Una project company che fa dell’eccellenza il suo punto di forza, affinata dall’esperienza e dal talento dei suoi professionisti”, ha spiegato Cardin.



Continuate a seguirmi, nei prossimi podcast tornerò sul tema del progettare gli spazi en plein air e di come stanno cambiando le nostre abitudini nello stare all’aperto, in viaggio, in casa, in albergo…senza trascurare i temi di mercato che fanno dell’outdoor un settore che ancora potrà svilupparsi molto in termini di prodotti e servizi.


Potrete trovare i podcast e gli approfondimenti, come sempre, al mio blog labollani.it


A presto da #LaBollani



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