top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreDonatella Bollani

Trend: l’esperienza di acquisto è phygital

Aggiornamento: 28 ott 2022


In apertura di Summary i risultati della piattaforma D4RE sulla ricerca degli spazi per l’ufficio: più piccoli ma che non rinunciano alla condivisione e al comfort, oltre che all’efficienza energetica.

Chiudiamo l’anno con una overview delle tendenze del settore Non Food. Boom dell’edutainment, dell’abbigliamento per l’outdoor e per lo sport e dei prodotti per il benessere e l’automedicazione. Le scelte dei nativi digitali, soprattutto su nuovi prodotti e marche, sono sempre più mediate dai pareri di influencer e opinion leader. Ma non si abbandona il desiderio di vivere un’esperienza di acquisto fisica, purché innovativa e di qualità.




Dove ci piacerebbe lavorare?

Marcello Panizzutti, un passato nel mondo del real estate all’estero e in Italia e fondatore insieme a Giulio Sammartini della startup D4RE, digital for real estate - prima piattaforma digitale in Italia per il real estate commerciale, da una risposta alla luce di alcune considerazioni e dei dati di traffico della piattaforma.

1. Al momento iniziamo a registrare su D4RE una tendenza delle aziende, già iniziata prima della pandemia, a cercare uffici di minore dimensione, anche perché si è stabilizzata la pratica dello smartworking alcuni giorni alla settimana, si dedica quindi meno spazio alle scrivanie fisse, che diventano postazioni flessibili, specchio di un modo di lavorare divenuto più fluido e dinamico. Si cercano uffici più centrali e più accoglienti, possibilmente nei pressi delle principali linee di trasporto pubblico, immobili in grado di far sentire a proprio agio lo staff e agevolarne il processo di commuting. La mappa di strutture nelle vicinanze come palestre, bar e teatri è consultata alla pari dei dati sul canone, segno di un interesse da parte del conduttore a favorire attività extra lavorative per il benessere fisico e mentale del dipendente.

2. Si cercano uffici che non siano quindi soltanto luogo di lavoro, ma che abbiano ampi spazi e sale comuni, per favorire il networking e per tornare a godere della compagnia tra colleghi, che tanto è mancata durante il lockdown, come momento di scambio e confronto e stimolo alla produttività. Il terrazzo diventa un criterio di ricerca, così come le docce e la possibilità di avere ampi spazi con altezze superiori allo standard, dove poter ospitare eventi interni ed esterni;

3. si aggiunge la tendenza a cercare immobili con spazi adibiti al consumo dei pasti, come canteen e vere e proprie cucine, per preparare un pranzo in compagnia, trend molto in voga sia come attività di networking, che di healthy living: in questo modo, infatti, è possibile consumare e preparare piatti più salutari, evitando malsani snack;

4. Infine, un altro tema interessante, che si sta affermando prepotentemente, è quello del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale nella ricerca dell’ambiente di lavoro. Dalle analisi del traffico sulla nostra piattaforma, abbiamo notato la tendenza a cercare immobili che siano stati oggetto di recenti interventi di ristrutturazione e che abbiano certificazioni a livello energetico e di LEED. Oltre ad essere un tema prioritario, che sta a cuore alle persone, rientra anche in un’ottica più ampia di corporate branding, perché anche la sede di un’azienda deve essere coerente con il suo credo e con i suoi valori. I ricambi d’aria e le tipologie d’impiantistica utilizzata diventano domande sempre più frequenti e la semplice tipologia priva di parametri atti a supportare la validità dell’impianto non sono più condizioni sufficienti per generare l’interesse del conduttore;

5. Sale nella classifica dei “must have” dell’ufficio ideale il deposito biciclette e con spogliatoio e postazioni dedicate con colonnine di ricarica elettrica, mentre scendono nei sondaggi la necessità di avere il posto macchina assegnato.



Macro Trend dall'Osservatorio Non Food di GS1 Italy

L'organizzazione non profit GS1 sviluppa gli standard più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese (tra questi, i codici a barre). In Italia, le imprese riunite da GS1 Italy sono ben 35 mila.

è una ricerca dedicata alle tendenze di tredici settori non alimentari: dall’elettronica di consumo all'abbigliamento, dal tessile alla profumeria, dal bricolage all’ottica, dai giocattoli alla casa. Analizza i consumi, i canali di vendita e il consumatore in un mercato in continua evoluzione: grazie all'attenta lettura delle dinamiche di domanda e offerta, influenzate dalle nuove tecnologie digitali e da eventi imprevedibili come la pandemia da Covid-19, l'Osservatorio Non Food offre una visione di fenomeni e trend che spesso non restano confinati ai singoli comparti ma coinvolgono il settore nel suo complesso.

Basato sui contenuti dell'Osservatorio, l'estratto fornisce, in dieci trend, alcuni spunti interpretativi utili a scoprire com'è cambiato il mondo del non alimentare nel corso di un anno dirompente come il 2020: un anno che ha segnato profondamente l'esperienza di acquisto dei consumatori.


1) La minor vita sociale ha tagliato le esigenze degli italiani in molti ambiti, come attestano le riduzioni della spesa per vestirsi, fare sport, e curare igiene e bellezza. Il che ha comportato il calo delle vendite di molti prodotti, come rossetti, ferri da stiro, giacche, sneaker, homevideo, cinture, cellulari, lavastoviglie, palloni, asciugatrici, macchine fotografiche e sementi da giardino. D’altro canto la maggior vita domestica ha spronato gli acquisti di altri prodotti, come termometri digitali, cuffie per cellulari, macchine per il caffè, scrivanie, barbecue, cyclette, altoparlanti e stampanti.

Quanto ai mobili e ai complementi d’arredo, pur in un anno difficile come il 2020, causa chiusura punti vendita e stop ai matrimoni, le nuove necessità hanno spinto le vendite di prodotti per l’home office, di mobili per esterni, di mobili per cucina e di prodotti per

il comfort (come materassi e imbottiti).

Il Covid-19 ha influito anche sui comportamenti degli italiani rispetto al loro modo di informarsi e fruire di contenuti audiovisivi, favorendo lo sviluppo delle piattaforme di streaming e della fruizione della programmazione televisiva.



2) Il 2020 ha confermato il trend positivo del comparto dell’edutainment (+9,4% le vendite), a coronamento di quattro anni di crescita costante (+41,8% tra 2016 e 2020) che l’hanno portato a passare in cinque anni dal 3,2% al 4,9% del totale dei consumi Non Food

Nel 2020 c’è stato un boom di e-book e di audiolibri, le cui vendite sono aumentate rispettivamente del 37% e del 94%.


3) Il lockdown, con la chiusura dei centri commerciali, e i vincoli imposti dalle misure di distanziamento sociale hanno fatto riscoprire le vie del commercio urbano, prese d’assalto nei periodi di apertura. È stato grazie alla presenza nei centri delle città, ad esempio, che le grandi superfici specializzate in abbigliamento e calzature hanno mostrato una sostanziale tenuta come quota (-0,8%) a dispetto del calo del 27,6% degli incassi.


4) Nel corso del 2020 il settore del lusso, che aveva sostenuto il comparto del fashion nella precedente crisi del 2008-2009, ha subito una sensibile flessione perché il ritorno all’essenzialità e la riduzione di acquisti voluttuari ha penalizzato i beni di lusso.

Così come potrebbe rivelarsi importante per la crescita della second hand economy nell’e-commerce “fashion”. Un mondo che nel 2020 ha avvicinato molti nuovi consumatori e dove il canale online pesa per ben il 46% del totale, realizzando 10,8 miliardi di euro di vendite.

Nel 2020 il 54% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, e il 14% lo ha fatto per la prima volta lo scorso anno.


5) Il risultato più eclatante è quello nell’elettronica di consumo dove il web è stato il canale di vendita a maggior crescita annua, sia in termini di fatturato (+55,5%) che di quota di mercato, arrivata al 26,0%. Un boom che ha riguardato soprattutto la telefonia, dove le vendite online sono salite in un anno del 74,5%, trainate dalla comodità di acquisto, in tutta sicurezza, dalla celerità di consegna e dai prezzi vantaggiosi.

Crescita eccezionale anche delle vendite via web di prodotti informatici (+59,8% sul 2019), dove il canale online ha una quota di mercato del 28,6%. Da segnalare anche l’avanzata negli elettrodomestici bianchi (+26,7% rispetto al 2019) e negli elettrodomestici bruni (+54,0%). Nei piccoli elettrodomestici il web è diventato il primo canale di vendita con il 40,4% di quota (+11,1%).

Anche nel secondo maggiore comparto rilevato dall’Osservatorio Non Food, quello che raggruppa abbigliamento e accessori, il 2020 ha visto un netto aumento degli acquisti online (+13,3%): il web è salito così al 14,0% di quota arrivando quasi a ottenere lo stesso peso dei negozi specializzati in abbigliamento e calzature. Nei prodotti di profumeria l’anno scorso l’online ha toccato l’8,0% di quota e ha quasi raggiunto le grandi superfici alimentari, anche in termini di fatturato. Inoltre è l’unico canale ad aver aumentato il giro d’affari rispetto al 2019 (+40,4%). Nel mondo degli articoli per lo sport, grazie a una crescita annua del 6,6%, l’online ha raggiunto il 19,1% di quota ed è diventato il terzo canale per importanza, quasi allineando-si al secondo canale, quello dei negozi specializzati.

L’emergenza legata al Covid-19 ha avuto un forte impatto sugli acquisti online di prodotti di automedicazione (+87,4%) anche se i numeri sono ancora piccoli. Si tratta infatti di una quota esigua (5,4%) rispetto al totale mercato, ma l’e-commerce rappresenta una prospettiva positiva per il futuro.


6) Nel 2020 si è registrata nel Non Food la forte crescita delle forme di distribuzione alternativa: il valore delle vendite a domicilio o per corrispondenza, e di quelle realizzate nei distributori automatici e nell’ecommerce è aumentato del 13,9% rispetto all’anno precedente.


7) L’anno scorso un utente su quattro ha iniziato a seguire nuovi influencer e se il 70% ha mantenuto invariata la sua opinione su queste figure, il 18% l’ha migliorata.

Nel 2020 il pubblico degli internauti italiani si è arricchito di 2,6 milioni di persone (+5,0% sul 2019) ed è arrivato a quota 46,4 milioni, pari all’88% della popolazione italiana over 14 enne. In particolare, sono stati i social a ottenere un grande successo anche grazie al ruolo determinante degli influencer, capaci di guidare i comportamenti di acquisto, per lo più in caso di nuovi prodotti o brand o di valutazioni su prodotti e brand competitor. Un atteggiamento che riguarda soprattutto i “Digital Rooted” (11% della popolazione italiani), cioè gli utenti più sensibili ai suggerimenti degli influencer e sono sopra media per dotazione tecnologica e familiarità con lo shopping online.



Smart city


Dubai. Una città che si prepara al futuro

Infrastrutture, digitalizzazione, energie pulite, trasporti sostenibili, servizi rapidi e accessibili: sono almeno 100 le iniziative lanciate dal governo che dovrebbero essere portate a termine entro il 2028. Una corsa contro il tempo per trasformare l’oasi del deserto in una metropoli interconnessa, sensibile ai temi ambientali, un modello di città intelligente da esportare in tutto il mondo. È questa l’ambizione dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, il primo ad aver impresso una radicale accelerazione per trasformare Dubai in una smart city del futuro.


Sembra insolito a dirsi ma l’indice più importante che viene oggi calcolato a Dubai per verificare la portata delle riforme avviate è quello sulla felicità, o più in generale sulla soddisfazione di vita dei cittadini. Secondo un’analisi del governo, le 100 iniziative lanciate in questi mesi dai vari dipartimenti governativi avrebbero registrato un aumento della felicità dei residenti del 3%.


Dalle stazioni di polizia all’abolizione della carta, come cambia una grande città

Per capire come viene interpretato il concetto di smart city a Dubai è sufficiente recarsi in una delle tre stazioni di polizia che oggi funzionano senza la presenza umana. In sostanza, all’interno di queste stazioni è possibile pagare multe, segnalare incidenti o altro senza dover parlare con un agente. Oltre ai tre “commissariati” già attivi il governo ha annunciato recentemente l’apertura di un quarto all’interno delle World Islands, l’arcipelago di isole disegnato per ricordare dall’alto la superficie terrestre.


Nei piani previsti da Dubai 2021 si ricorrerà all’intelligenza artificiale anche per monitorare costantemente il livello di stanchezza e stress degli autisti di autobus che girano per la città, riducendo così – secondo i calcoli della Road Transit Authority – in maniera significativa il numero di incidenti.


Anche sul fronte dei trasporti, la città del futuro si muoverà su mezzi che non inquinano e che contribuiscono ad abbattere in maniera significativa il congestionamento urbano. È questo l’obiettivo del Dubai-Abu Dhabi Hyperloop, la linea ultraveloce lunga 151 chilometri che costerà 6 miliardi di dollari e della quale la prima sezione di 10 chilometri è stata già completata.

L’Hyperloop così come le nuove linee metropolitane puntano a ridurre il congestionamento di una metropoli che ha ormai superato i 3,5 milioni di abitanti, ma che è anche costretta a convivere con oltre un milione di automobili.

Migliorare le infrastrutture di trasporto, modernizzarle, renderle più sostenibili diventa così da un lato uno strumento strategico per migliorare la qualità della vita e dall’altro un grande acceleratore economico.


Lo studio Il ruolo delle Smart Citites per lo sviluppo economico” realizzato dalla società di consulenza ABI Research viene calcolato che entro il 2026 le città più evolute saranno in grado di generare benefici economici pari a 20 trilioni di dollari.

Una produzione di ricchezza che deriva dalle tante innovazioni previste proprio nella creazione di una smart city, come ad esempio l’impegno a rispettare gli obiettivi climatici di Parigi e quindi la costruzione di smart buildings, edifici a impatto zero sull’ambiente.


Continuerò a tenervi aggiornati attraverso il mio podcast e sul blog labollani.it

Vi auguro di passare al meglio i prossimi giorni di festività pronti a intercettare tutte le opportunità del nuovo anno…della nuova era ;-)



A presto e tanti auguri da #LaBollani... Ci risentiremo il prossimo 13 gennaio 2022.

bottom of page