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  • Immagine del redattoreDonatella Bollani

Trend: la piattaforma BIM strumento di messa a sistema di tutti i parametri di sostenibilità

La metodologia integrata BIM è un prezioso asset tecnologico per la progettazione sostenibile. Il Building Information Modeling consente alle diverse professionalità e discipline di interfacciarsi e collaborare fornendo tutti gli strumenti necessari per l’analisi dell’edificio. Il sistema integrato permette agli esperti di avere una visione totale sul progetto: non solo sui processi costruttivi, ma anche nell’impatto delle opere sull’ambiente, includendo l’analisi del Life Cycle Assessment (LCA). Il team di progetto riesce così a valutare appieno il ciclo di vita di un immobile prevedendo anche le migliori azioni manutentive e gestionali. Ne ho parlato con Damiano Di Ciaccio, amministratore delegato della società di ingegneria Rilo Digital Planning per capire a che punto siamo in questo percorso di implementazione della piattaforma verso una progettazione sempre più integrata.




L’intervista in apertura di puntata è Damiano Di Ciaccio, amministratore delegato di Rilo Digital Planning con il quale ho parlato di quali aspetti della sostenibilità è oggi possibile gestire mediante la piattaforma BIM. Società di ingegneria caratterizzata da un forte credo nell’innovazione tecnologica. La metodologia di approccio proposta dal gruppo vede nell’utilizzo degli strumenti digitali uno dei principi fondanti per gestire i temi tecnici e manageriali dei processi tradizionali che interessano sia gli aspetti progettuali che di processo, oltre che adempimentali.


Trend


Possiamo affermare che “troppo spesso soprattutto in edilizia, il requisito della sostenibilità viene ridotto e confuso con soli requisiti energetici. A causa anche di un quadro normativo non ancora definito e di procedure e metodi di valutazione della sostenibilità non ancora affermati, spesso un intervento edilizio viene definito sostenibile solo se in qualche modo determina un risparmio energetico in una fase della vita utile dell’intervento stesso.


La metodologia integrata BIM è un prezioso asset tecnologico per la progettazione sostenibile. il BIM consente alle diverse professionalità e discipline di interfacciarsi e collaborare fornendo tutti gli strumenti necessari per l’analisi dell’edificio. Il sistema integrato permette agli esperti di avere una visione totale sul progetto: non solo sulla sua realizzazione “materiale”, ma anche nell’impatto delle opere sull’ambiente. In particolare, inserendo anche il concetto di analisi di Life Cycle Assessment (LCA), il team di progetto riesce a valutare appieno l’impatto ambientale di un edificio in tutto il ciclo di vita.

Il BIM, inoltre, rappresenta per molte aziende di costruzioni e società di progettazione un valido strumento di decision making in termini di costi, tempi e soluzioni progettuali ed estendendo questa opportunità anche a valutazioni LCA, può essere utilizzato proficuamente come strumento di valutazione della sostenibilità ambientale delle opere civili.


Dal risparmio energetico all’LCA

La metodologia Life Cycle Assessment (LCA) e Whole Life Carbon (WLC) consente di costruire un eco-bilancio di un edificio lungo l’intero arco delle fasi della sua vita, considerando le risorse utilizzate in fase di produzione (materiali acqua ed energia) e quantificando le relative emissioni di sostanze climalteranti nell’ambiente; si configura pertanto come metodo sintetico che è in grado di fornire risultati in maniera scientifica utilizzando un processo analitico.

La norma UNI EN 15978 (la norma specifica il metodo di calcolo, basato sulla valutazione del ciclo di vita, per valutare la prestazione ambientale di un edificio e fornisce indicazioni su come comunicare i risultati della valutazione. Si applica a edifici nuovi ed esistenti nonchè a progetti di ristrutturazione) standardizza questo tipo di analisi per il settore delle costruzioni prevedendo in primo luogo la definizione dell’unità funzionale da analizzare e le fasi del ciclo di vita che sono considerate per la valutazione degli input e output del processo: produzione, costruzione, uso e fine vita. In seguito, le due operazioni più complesse riguardano la raccolta e la valutazione degli impatti ambientali per ogni materiale e processo incluso nell’oggetto di analisi, per poi concludere con l’interpretazione dei risultati. In maniera molto semplificata si può dire che è possibile assimilare l’analisi del ciclo di vita ad un computo metrico estimativo, dove però alla lista di materiali e lavorazioni che costituiscono il progetto non vanno attribuiti dei costi, ma bensì dei valori caratteristici di impatto ambientale, derivati dagli Environmental Product Declaration (EPD).


Certificazioni e BIM

Il grado di sostenibilità raggiunto da un edificio può essere valutato attraverso protocolli e sistemi di certificazione diffusi a livello nazionale e internazionale, come LEED, WELL, BREEAM, ITACA, e molti altri a seconda delle specificità della destinazione.

I criteri da considerare in queste valutazioni riguardano

· la qualità e la sostenibilità del sito;

· il consumo delle risorse (energia, acqua, suolo e materiali);

· i carichi ambientali (emissioni di CO2, rifiuti solidi, ecc.);

· la qualità ambientale interna (salubrità dell’aria, comfort termico, igrometrico, acustico e visivo)

· la qualità del servizio (prestazioni energetiche, domotica, sicurezza degli utenti, ecc.).


Come sappiamo, la metodologia BIM si basa sulla condivisione delle informazioni e sulla collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti nel processo. Questa natura collaborativa si sviluppa già a partire dalla fase preliminare del progetto e permette di avere una visione completa dell’opera da realizzare.

L’unione tra BIM e bioedilizia permette di affrontare in modo più efficiente l’analisi dell’impatto ambientale e del ciclo di vita dell’opera (LCA). Sfruttando le potenzialità dei modelli informativi e l’interoperabilità tra i diversi software BIM, è possibile condurre analisi e simulazioni che permettono di verificare la sostenibilità del progetto e la rispondenza ai requisiti previsti anche dai protocolli internazionali.

Il miglioramento dell’efficienza energetica, in particolare, costituisce uno dei principali requisiti da soddisfare nell’ambito della bioedilizia. La modellazione energetica basata su metodologia BIM prende il nome di Building Energy Modeling (BEM), e ha l’obiettivo di integrare gli aspetti legati al comportamento energetico dell’edificio all’interno del processo di progettazione.

Tramite la simulazione dei modelli energetici, supportata da software per la certificazione energetica, il progettista è in grado di effettuare analisi nelle diverse fasi del processo, e prevedere il fabbisogno di energia dell’edificio. Ciò consente di adottare soluzioni progettuali ottimali nell’ottica del risparmio energetico e della sostenibilità, che andranno a caratterizzare l’opera nel corso di tutta la sua vita utile e della sua gestione.


L’implementazione del Green BIM, inoltre, svolge un ruolo significativo durante la fase di costruzione e successiva gestione dell’opera. Tra i vantaggi del BIM ricordiamo la possibilità di pianificare e gestire in tempo reale la realizzazione dell’intervento, ottimizzando tempi e costi, e riducendo lo spreco di materiali e risorse. In fase operativa, grazie all’integrazione tra BIM e strategie intelligenti, è possibile monitorare le prestazioni dell’edificio e migliorare la qualità ambientale interna.


Per chi volesse formarsi sul tema

Green Building Council propone un percorso formativo sul Green BIM

Il corso affronta l’implementazione nell’ambiente BIM delle metodologie per gestire in modo integrato gli obiettivi di sostenibilità del progetto. Un percorso nel quale vengono illustrati i tools per la progettazione energetica e ambientale e la loro integrazione con Revit ai fini della progettazione integrata. Il Building Performance Analysis, la progettazione meccanica ed energetica, la modellazione con l'utilizzo dei tools per la progettazione degli impianti, la creazione del modello per l'analisi energetica alle varie scale, dalla analisi di base con Green Building Studio, agli strumenti per le analisi energetiche Statiche e Dinamiche con l’ausilio dei software più impiegati. Saranno affrontate le impostazioni dei modelli affinché questi possano dialogare con i software di analisi energetica statica e dinamica e la gestione delle informazioni, organizzazione dei parametri ai fini delle analisi e creazione di schedule personalizzate, correlate al livello di sostenibilità dell’edificio. Il corso propone anche l’analisi di un caso pratico di strutturazione del modello e del database al fine di verificare la rispondenza del progetto ai requisiti di alcuni crediti LEED (Es. Open Space, Heat Island Reduction), mettendo in luce l’uso virtuoso del BIM per la progettazione integrata di edifici con obiettivi di sostenibilità certificata.


Dai corsi al Master

La Facoltà di ingegneria civile e gestionale La Sapienza, nelle sedi di Roma e Rieti, propone un percorso didattico teorico e pratico che ha lo scopo di formare figure professionali nel settore delle costruzioni edili in grado di operare nell’ingegneria dell’architettura secondo metodologie avanzate, nel rispetto della sostenibilità degli interventi sia di nuova progettazione che di recupero del patrimonio esistente, in particolare dal punto di vista tecnologico e dell’efficientamento energetico.


La digitalizzazione sostiene la transizione energetica e questa relazione inscindibile sarà sempre più pervasiva per la progettazione e le costruzioni. Tema che continuerò a seguire attraverso i miei podcast.


Continuate a seguirmi, vi terrò aggiornati anche al blog labollani.it


A presto da #LaBollani


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