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Immagine del redattoreDonatella Bollani

Smart living: PINQuA… il laboratorio della qualità abitativa e urbana

Aggiornamento: 28 ott 2022

Parliamo di PINQuA, il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, con Adolfo Baratta, Presidente dell’Alta Commissione che ha seguito la selezione di 159 progetti. Un piano varato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che prevede investimenti per 2,8 miliardi di euro. Un ampio laboratorio di sperimentazione che interviene su molti temi dell’abitare e delle città: sulle periferie da riqualificare, su edifici pubblici da riconvertire, case popolari da ristrutturare, rigenerazione sociale e fisica di aree degradate, messa in sicurezza di quartieri, previsione di nuovi servizi urbani, di viabilità e accessibilità innovative, spazi pubblici da rilanciare, in alcuni casi anche interventi di riqualificazione e ricucitura di centri storici di città piccole e medie. Molte sono le città italiane coinvolte con una forte presenza di quelle del Sud. Una occasione unica per ritornare a sperimentare e a parlare di residenze.




Di Pinqua e di qualità dell’abitare ne abbiamo parlato con Adolfo Baratta, Architetto, Dottore di Ricerca, dal 2014 è professore associato in Tecnologia dell’Architettura presso l’Università degli Studi Roma Tre, dove insegna discipline tecnologiche. Dal 2020 è esperto della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ed è Vice Presidente dell’Alta Commissione PINQuA.


PINQuA è il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare attraverso il quale vengono messi a disposizione di Regioni, Comuni e Città Metropolitane dei fondi per riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale.

Si tratta di progetti di rigenerazione urbana ed edilizia residenziale pubblica finanziati con un investimento articolato in due linee di intervento, da realizzare senza consumo di nuovo suolo “do not significant harm, DNSH” (Next Generation EU):

  • riqualificazione e aumento dell’housing sociale, ristrutturazione e rigenerazione della qualità urbana, miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza, mitigazione della carenza abitativa e aumento della qualità ambientale, utilizzo di modelli e strumenti innovativi per la gestione, l’inclusione e il benessere urbano;

  • interventi sull’edilizia residenziale pubblica ad alto impatto strategico sul territorio nazionale.

Vedi il documento con tutti i 159 progetti selezionati:


Il programma, tra pubblico e privato


Il Pnrr parte da città e periferie: via a 159 progetti per 2,8 miliardi.

PINQuA è un modello virtuoso di collaborazione fra ministero, Regioni e Comuni che ha sfruttato al meglio proprio il fatto che il piano e il meccanismo di selezione dei progetti era partito prima dell’approvazione del Pnrr e si è agganciato ai fondi europei proprio in virtù delle procedure adottate a monte. Il Pnrr gli ha dato tempi più stringenti e anche un obiettivo quantificabile in 10mila alloggi (fra nuovi e riqualificati) e 800mila metri quadrati di spazi pubblici riconvertiti o riqualificati.


Qualità dell’abitare: ok a 138 convenzioni

Con la firma di 138 convenzioni del Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), su un totale di 159, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha raggiunto un altro degli obiettivi previsti nel Piano nazionale di ripresa e Resilienza (Pnrr). In particolare, sono state firmate 6 convenzioni relative a proposte pilota, su un totale di 8 ammesse al finanziamento, e 132 relative a proposte ordinarie su un totale di 151.


Focus Infrastrutture nell’ambito del PINQuA


Rigenerazione urbana, nei programmi Pnrr 700 milioni di risorse aggiuntive da privati

Tra i 159 progetti ammessi al Pinqua una sessantina possono contare su fondi non Pa.


Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha indicato in alcune occasioni pubbliche l’intervento privato come strategico in collaborazione con quello pubblico, ma ha anche inserito nel testo di riforma della Legge sulla Rigenerazione urbana in discussione al Senato corsie preferenziali per valutare progetti privati, anche in deroga alla pianificazione. Una conferma di questa attenzione al ruolo dei privati arriva ora da una lettura delle graduatorie del PINQuA, Programma integrato nazionale per la qualità dell’abitare, lanciato dal Mims e cofinanziato dal Pnrr di cui il Programma ha assunto come vincolanti i tempi di realizzazione. Nel Programma interventi di rigenerazione urbana edilizia, infrastrutturale e sociale e grande attenzione al social housing.

Con i suoi 159 progetti portati a finanziamento e una dote complessiva di 2,8 miliardi, è il programma nazionale più ambizioso di rigenerazione urbana attualmente in campo. Nell’ambito del programma complessivo ammonta a poco meno di 700 milioni la quota di finanziamenti indicati come «privati» dai documenti del ministero, aggiuntiva rispetto ai finanziamenti del Pnrr, del programma nazionale della legge di bilancio 2020 (comma 437) e degli altri finanziamenti pubblici messi in campo in ambito locale. Sono i progetti per i quali nei giorni scorsi - per rispettare l’obiettivo indicato dal Pnrr - sono state firmate le convenzioni fra Mims e Regioni, province, comuni e Città metropolitane. Una sessantina possono contare sui fondi privati.


Qualità dell’abitare, le architetture di PINQuA


Il progetto pilota di Brescia

Se al totale del finanziamento privato si aggiunge il progetto pilota di Brescia, che ha chiesto una proroga di trenta giorni per sottoporre il progetto all’approvazione del consiglio comunale, la somma complessiva arriva a 740 milioni, visto che il progetto bresciano - riqualificazione della Torre Tintoretto nel quartiere di San Polo - vanta una quota di finanziamento privato di 42,4 milioni, 50% del totale dell’ammontare dell’investimento.

Uno dei progetti simbolo del bando PINQuA è la Torre Tintoretto di San Polo a Brescia, che nell’estate 2020 ha visto Redo sgr aggiudicarsi il bando dell’Aler. Sostituzione edilizia, periferie, abitare sociale. Si parla di 320 appartamenti: 120 alloggi previsti in vendita e 200 in locazione, ma grazie al PINQuA verrà annullata la quota in vendita e sarà tutta locazione pura. Il progetto prevede anche 2.000 mq di servizi e retail. L’operazione prevede la demolizione della torre e della piastra esistente, già in corso e l’apertura degli spazi al quartiere. Focus su ambiente, architettura, tecnologia e community, capitalizzando l’esperienza nel settore del Fondo Immobiliare di Lombardia, nato da un’idea di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con Fondazione Housing Sociale, e che vede come investitore principale il FIA gestito da Cdp sgr.


Cuneo, Milano, Mantova e Genova, interventi d’autore


Il progetto firmato da Carlo Ratti a Cuneo riguarda lo stabile dell’ex-caserma Piglione (3.584 mq di superficie) all’interno della quale verranno inseriti alloggi per studenti universitari ed unità abitative attrezzate per disabili, il fabbricato per alloggi di Confreria - che vedrà una riqualificazione degli spazi verdi, con la creazione di orti di comunità e di una nuova piazza di quartiere –, la parziale demolizione di villa Luchino per farne piccoli alloggi ed interessa il parco di villa Sarah, dove si rifunzionalizzerà l’area verde e verrà costruito un volume di 300 mq, l’Atc Donatello, nel quale si ridensificherà il piano terra con la realizzazione di spazi di co-housing, e l’area di piazza Europa che diventerà una silver house.


Tra i vari progetti presentati dal comune di Milano quello scelto tra i “pilota” è quella della “Metropoli di quartiere” di Michelangelo Siracusa e Massimiliano Branca inerente 175 unità abitative e oltre 125mila mq di spazi pubblici.

Con interventi sugli edifici residenziali di via Giaggioli, la nuova biblioteca di Lorenteggio - Giambellino e la nuova scuola di via Strozzi, definiscono un’articolata infrastruttura finalizzata alla riqualificazione di quartieri di edilizia pubblica e in generale degli spazi e delle attrezzature del welfare locale.


A Mantova il progetto Qu.I. Quartiere & Innovazione interessa 92 unità abitative e oltre 25mila mq di spazi pubblici.

Il progetto firmato da Atelier(s) Alfonso Femia contribuirà alla rigenerazione di una parte di città, i quartieri Borgo chiesa nuova e Due Pini, periferia sud ovest della città, con la finalità di realizzare un’area multifunzionale, accessibile, inclusiva caratterizzata da un contesto urbano sicuro, condizioni oggi ostacolate in particolare da una massiccia presenza di alloggi inutilizzati.


Anche Genova si è candidata (e si è aggiudicata le risorse) per un progetto pilota e ha scelto i “Carruggi” per un piano di rigenerazione che riguarda 287 unità abitative e oltre 100mila mq di spazi pubblici.

L’ambito della proposta sviluppata in questo caso dall’ufficio interno Urban Lab­_Direzione rigenerazione urbana del comune di Genova è compreso nel Municipio I centro Est e coinvolge l’intero perimetro del centro storico di Genova, ovvero le unità urbanistiche di Prè, Maddalena e Molo e, in maniera residuale, quella di San Nicola.

Le differenti tipologie di intervento prescelte si caratterizzano tutte per il miglioramento dell’offerta di spazi pubblici, verdi e percorsi pedonali a servizio del cittadino.


L’intelligenza del nostro modo di vivere e dei nostri spazi passa attraverso la qualità e una visione che si occupa di rigenerazione delle città e di rispondere alla domanda abitativa, in una logica di inclusione e mixité sociale che scongiuri i fenomeni di gentrificazione ai quali stiamo assistendo.


Nel mio podcast NIUNIUNIU continuerò a parlare dell’intelligenza degli spazi che abiteremo, sempre più ibridi, tra dimensione fisica e digitale.


Seguitemi sul sito www.labollani.it/podcast potrete ascoltate le puntate dei temi che più vi interessano – Smart Working, Trend, Outdoor e Smar Living – e approfondire attraverso i summary.


A presto da #LaBollani

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